mai come quest'anno arriverò a natale, distrutta e debilitata,
nel fisico, nel cuore e nell'animo..
tra ospedali, riunioni ed eventi associativi, amici dispersi,
amici ammalati, amici in forse, compagni fuori uso, nonni indispensabili,
bollette e solleciti, il lavoro che scarseggia, il nano che non mangia,
convocazioni e strategie al nido, medici odiosi, sale d'attesa, spaventi,
corse in macchina col cuore in gola, baci della buonanotte col nano già addormentato da ore,
notti insonni, e levatacce mattutine, totem e totem di panni da stirare, e lavare, sigarette e lacrime.
cover e cover e cover, jazz anni 40 e 50 di sottofondo e lunghe sedute con iTunes,
per non farmi mancare niente domani avrò il mio, tanto voluto, banchetto al mercatino di borghetto flaminio. e così passerò la notte a cucire delle shopper bellissime.
e almeno domani potrò stare una giornata all'aperto senza pensieri.
solo per un giorno, ma meglio di niente!
ed ora cucire, cucire, cucire..
e.
ma quindi domani sarebbe oggi? Intanto in bocca al lupo!
RispondiEliminaDomani è domani e troverai aria a sufficenza e totem di amici dispersi ritrovati e ripersi che faranno il tifo per te....
RispondiEliminaBuon Tempo Selva...
Certe volte ho le vertigini
di notte o di mattina, ma
non c'è tempo di voltarsi.
Certe volte sento battere
il mio cuore troppo forte, ma
... non c'è modo di ascoltarsi.
Certe volte le parole sono troppe
sono vite artificiali, ma
non ci son segni da farsi.
Fra i tuoi libri i tuoi squilibri
i tuoi equilibri, dio
che fatica organizzarsi.
Tra le vite artificiali
e le morti naturali, noi
non è facile salvarsi.
Ma lo senti questo flauto
che respira col tuo corpo, noi
è un modo di chiamarsi.
Certe volte faccio sogni tanto brutti
che non so se sono sveglio, ma
non c'è tempo di svegliarsi.
Certe volte piove veramente troppo
tutto il giorno, ma
non c'è modo di bagnarsi.
Certe volte mi ricordo
tutto quello che mi hai dato, ma
come fare a ricordarsi.
Certe volte mi addormento
anche da sveglio guardo, sento, ma
che fatica addormentarsi.
Tra le vite artificiali
e le morti naturali, noi
non è facile salvarsi.
Ma lo senti questo flauto
che respira nel tuo corpo, noi
è un modo di chiamarsi.
Tra le vite artificiali
e le morti naturali, noi
non è facile salvarsi.
Ma lo senti questo flauto
che respira nel tuo corpo, noi
è un modo di chiamarsi.
Io nei prossimi giorni esco con un progettino cui tengo molto. Molto molto.
RispondiEliminaSono un po' emozionata e mi fa anche un po' paura il giudizio che ne daranno gli altri, la sensazione di non poter tornare indietro, quel che è fatto è fatto.
Ma è questo che si prova un po' sempre a buttarsi, no?
In bocca al lupo allora per il tuo mercatino =)!
Susibita
grazie a tuttii..
RispondiEliminano Bert me so sbagliata, domani è domani, domenica. chissà perché pensavo fosse passata la mezzanotte, tanto ero stanca.. :S
OJ..grazie amica..
Susi, in bocca al lupoo.. curiosa io eh..?!
il giudizio, non importa quando sei sicura di quello che fai e che sei..
un baciotto