mercoledì 9 ottobre 2013

vita

eccomi ancora qua,
a lamentarmi un po'di questo sopravvivere che non va..
sono sparita, lo so, ma sono demoralizzata e travolta dalla pienezza della vita..

a lavoro mi spacco in quattro e continuo a duplicarmi inesorabilmente e a rimpallarmi tra i due lavori..
a casa pure, perché diciamocelo, vivere in campagna non è proprio una passeggiata di salute, a meno che tu non sia ricco e possa permetterti di avere il giardiniere, e una squadra di persone pronte a risolvere le emergenze che qui sono all'ordine del giorno...
Tommaso cresce, è adorabile, e per fortuna quest'anno ha il tempo pieno e poveretto assolve il suo ruolo di bambino assennato che sta 8 ore a scuola tutti i giorni e non disturba più di tanto..
il Papi, ha avuto qualche difficoltà questa estate, in quanto si è rotto un polso lavorando e ad oggi è ancora senza lavoro e non era in regola per cui...
ma questo è il paese dove viviamo...
e questa è la questione..

siamo davvero stanchi di tutto.

sarà che sono dei gemelli, quindi incostante e inquieta,
sarà che la classe politica di questo paese non mi rappresenta e forse non mi ha mai rappresentato,
sarà che stare con pochi soldi non ti fa essere lucido,
sarà che lo schifo per quello che è intorno ormai ha raggiunto i limiti del decente,
e sarà anche che siamo molto uniti in questo pseudo-pensiero,
anche se ancora non è ufficiale, ed è solo un'idea fumosa...
ma stiamo davvero pensando all'espatrio.

è difficile e siamo tristi,
ora che abbiamo finalmente raggiunto l'obbiettivo della nostra casa nel bosco,
l'idea di lasciarla non sarebbe proprio presa a cuor leggero..
ma non c'è soluzione,
ne parliamo spesso, ogni giorno,
ci stiamo documentando, stiamo valutando, stiamo scegliendo il posto.
un paese, una città, una zona..
stiamo sistemando i curricula..
ci stiamo dicendo che va fatto ora, o mai più..

va fatto ora che siamo disperati,
ora che il nostro paese non ha un futuro da offrirci,
ora che siamo noi che vogliamo dare a nostro figlio un futuro degno di questo appellativo.
ora che è ancora piccolo, che è una spugna e per lui è ancora facile ambientarsi in un posto nuovo, con una lingua nuova e una vita nuova.
ora che siamo pronti, psicologicamente.

è quando si è disperati che si fugge no?
io sarei per il restare, ma il prezzo è troppo alto.

quei poveracci morti a Lampedusa, fuggivano da una situazione disperata, e sapevano che non sarebbe stato facile, e sapevano che forse non ce l'avrebbero fatta e che le probabilità di arrivare vivi erano molto basse, ma comunque ne valeva la pena, perché restare dove stavano sarebbe stato peggio..non puoi lasciarti morire senza neppure provare a darti una possibilità.

noi stiamo per toccare il fondo.. manca molto poco.
o forse lo abbiamo già toccato, ma siamo così abituati a questo schifo che ci sembra la normalità..
e personalmente non ne posso più.

la meta, Edimburgo.

ma è tutto da decidere. per ora è solo un sogno.
lo volevo condividere.
e.