martedì 27 marzo 2012

beato

ecco.
lui sarà fuori per lavoro. una cosa tipo dieci giorni.
dieci giorni, dico io.
sì di lavoro, sì di fatica, sì di lontananza, sì di letto scomodo (ma anche no),
sì della cucina che non è quella di casa, sì quello che vi pare.
ma anche dieci giorni di non pensare a niente.
di lavorare e basta.
di tornare in albergo farsi una doccia e buttarsi sul letto, che qualcuno avrà rifatto.
di alzarzi per andare al ristorante a mangiare,
di chiacchierate spensierate e ridanciane coi colleghi,
di tornare in camera chiudere la porta e dormire.
fino alla mattina dopo anche se ti devi alzare presto.
senza interruzioni, senza mugolii, senza pipì a letto e cambi notturni.
senza niente altro che se stessi.
lo credo che non vedeva l'ora di partire..
che invidia, papi.

e.

giovedì 15 marzo 2012

buongiorno

ed ecco che arriva la primavera, almeno a roma sono una decina di giorni che è primavera.
l'aria è ancora fresca ma il sole splende tutto il giorno, e scalda, e rallegra gli animi, e sviluppa endorfine, e ci fa stare meglio.
e mi fa stare meglio, almeno.
è come se dopo l'inverno mi risvegliassi dal letargo, ed ho voglia di fare tante cose.
ho voglia di togliere i cappotti, i maglioni e lo strato di malessere che purtroppo devo dire mi accompagna spesso nei mesi invernali.
*

il nuovo lavoro va, procede e lo fa nel migliore dei modi direi, le persone che ho incontrato sembrano fantastiche, si occupano di cose pulite, hanno un etica e sono simpatiche e la cosa è reciproca sembrerebbe.
l'atmosfera è serena, il lavoro abbastanza tranquillo, posso gestirlo coi miei tempi ed i miei modi, ho abbastanza autonomia. L'unica cosa sono molte le ore che sto fuori casa, e per fortuna non ho il viaggio per arrivare e tornare o sarei una donna morta! .. ma questo è.
e quindi sto impostando nuovi ritmi e nuovi tempi anche con la casa e con la famiglia.

è un momento di bilanci questo, di scelte, di priorità e di cambiamenti.
abbiamo iniziato i lavori alla cara nuova/vecchia casa in campagna, quindi cambieremo casa, lasceremo il bed ad breakfast, lasceremo la città e lascerò l'associazione.
ci sono dei momenti in cui ad un bivio devi scegliere la direzione dove andare, sei obbligato.
e devi anche sapere che andando da una parte piuttosto che da un'altra, inevitabilmente determinate cose rimarranno indietro. lo sto facendo consapevolmente, sapendo le opportunità che potrei perdere, lasciando l'associazione e lasciando questo tipo di vita in città ed in questa zona..
ma lo devo fare, me lo devo, lo devo alla mia famiglia. vorrei provare una vita diversa, con stile, tempi e ritmi diversi. tutto questo, questo che vivo e sto vivendo, ha fatto il suo tempo, è stato bello tutto finché è durato. ma ora voglio andare avanti in una direzione diversa, che mi rappresenti di più, che si avvicini di più al sogno di vita che ho, e questo credo sia il momento giusto.
e magari sbaglio, e magari me ne pentirò, e magari vivendolo mi accorgerò che non è così bello come me lo immaginavo e come l'ho idealizzato, questo tipo di vita, ma se non lo provo non lo saprò mai.
e rimarrò col dubbio di non averlo fatto, di non aver provato abbastanza e di non avercela messa tutta.
e quindi rien ne va plus, les jeux sont faits.
chi vivrà vedrà. mi sento felice
e questo può bastare.

e.

* foto di soulemama

domenica 4 marzo 2012

c'abbiamo pensato bene, ed abbiamo deciso.
chiuderemo, ci tocca chiudere..il bed and breakfast intendo. 
certo ora sta iniziando la stagione e la porteremo a termine, fine ottobre però si chiude.
potremmo trascinarci al massimo a fine anno, ma non oltre.
dobbiamo lasciare questa casa.
questa casa che ci ha visto crescere insieme, come coppia.
che ci ha visto diventare genitori prima di un sogno e poi di una personcina in carne ed ossa.
questa casa, che ci ha reso liberi ed indipendenti prima, tanto quanto ci sta soffocando e affondando adesso.
era una decisione che andava presa, da tempo anche, ma insomma, siamo un po' lenti nelle nostre prese di posizione. ma adesso è arrivato il momento. e non si torna indietro.
bisogna fare i conti con tutto, dal fatto che non ci possiamo più permettere di vivere in questo quartiere ed in questa casa, al fatto che abbiamo bisogno di cambiare aria per vedere se possiamo funzionare altrove, come coppia e come famiglia, in uno spazio che sia più adatto a noi e soprattutto a lui, il piccoletto.

è così che i lavori alla nostra casa stanno per ricominciare, con sforzi e sacrifici che non sto qui a descrivere che ognuno ha i suoi piccoli grandi drammi, e se non termineranno ci appoggeremo a casa dei miei fin quando non sarà pronta la nostra. Sono spaventata eh, ma si cresce e bisogna andare avanti anche per capire se la direzione è quella giusta, restando fermi, non possiamo avere informazioni aggiuntive.
e quindi let's go!

e.