venerdì 16 novembre 2012

ci siamo



essì è arrivato il momento, oggi si trasloca definitivamente.
io sono a lavoro, stamattina abbiamo smontato il nostro letto, che ora sta per essere rimontato sul posto!
dopodichè da stasera, e per i prossimi mesi credo, cercheremo di svuotare gli scatoloni e sistemare le nostre cose nella nuova casa..
parecchie cose sono ancora nella vecchia casa, ma non urgentissime in questo momento, le prenderemo nei prossimi giorni, ma il grosso c'è, tutto inscatolato.
tommaso ha salutato gli amichetti e da lunedì inizierà nella nuova scuola.
domani verremo a prendere anche i gatti, che poveretti non sospettano nulla, anche se sono destabilizzati dagli scatoloni che troneggiano in questi giorni a casa..vedremo..
devo ammettere che un po' di tristezza ce l'ho anche io. lasciare la casa che ci ha fatto crecere insieme in questi 9 anni, che ha visto la nascita del nanetto mi dispiace, ma sono molto felice del cambio, della nuova casa e della nuova vita che ci aspetta.
chepppauraaaa!
e.

4 commenti:

  1. crepi il lupo..
    povero lupo..
    ;-) grazieeee
    e.

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  2. Allora ricompaio un attimo (è un periodaccio pieno pieno!) giusto in tempo per darti l'in bocca al lupo! ;)

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  3. Le Case DI GIBRAN
    Buona fortuna e Buon tempo

    [...] Allora un muratore si fece avanti e disse: Parlaci delle Case.

    Egli rispose, dicendo:

    Prima di costruire dentro le mura cittadine, immaginate una dimora nel deserto.
    Poiché come voi rincasate al crepuscolo, così fa il vagabondo che è in voi, sempre lontano e solitario.
    La casa è il vostro corpo più grande.
    Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte; e non è senza sogni.
    La vostra casa non sogna?
    E sognando non lascia la città per un boschetto o per la cima d'un colle?
    Vorrei raccogliere in mano tutte le vostre case e spargerle sui prati e le foreste come un seminatore.
    Vorrei che le strade fossero valli, e i vostri viali verdi sentieri,
    perché possiate cercarvi l'un l'altro tra le vigne, e incontrarvi con gli abiti odorosi della fragranza della terra.
    Ma queste cose non possono ancora avvenire.
    Nella loro paura, i vostri antenati vi riunirono troppo vicini gli uni agli altri.
    E quella paura durerà ancora un po' a lungo.
    Ancora un po' le mura cittadine separeranno dai campi i vostri focolari.
    E ditemi, gente di Orphalese, che cosa c'è in queste case?
    Che cosa proteggete con porte sprangate?
    Avete pace, la calma passione che rivela la forza?
    Avete ricordi, le arcate luminose che abbracciano la sommità della mente?
    Avete la bellezza, che guida il cuore dagli oggetti di legno e di pietra alla montagna sacra?
    Ditemi, avete questo nelle vostre case?
    O avete solo gli agi, e la brama degli agi, quella cosa furtiva ch'entra in casa come visitatrice,
    e poi diventa ospite, e infine padrona?
    Ahi! ché diventa tiranna, e con gancio e staffile trasforma in marionette le vostre più grandi aspirazioni.
    Benché abbia mani di seta, il suo cuore è di ferro.
    Vi addormenta cullandovi, solo per starvi accanto al letto e farsi gioco della nobile carne.
    Deride i sani sensi, e li pone tra i cardi come fragili vasi.
    In verità, la brama degli agi uccide la passione dell'anima,
    e segue sogghignando il suo funerale.
    Ma voi, figli dello spazio, voi irrequieti nel riposo, non sarete intrappolati e domati.
    La vostra casa non sarà un'àncora ma un albero di nave.
    Non sarà la lucida pellicola che ricopre la piaga, ma la palpebra che protegge l'occhio.
    Non piegherete le ali per passare attraverso le porte, non chinerete
    la testa per non urtare il soffitto, non tratterrete il fiato per paura he i muri si crepino e cadano.
    Voi non abiterete dentro tombe costruite dai morti per i vivi.
    E a dispetto della sua magnificenza, la vostra casa non custodirà il vostro segreto né riparerà la vostra ansia.
    Perché quello che in voi è sconfinato dimora nel palazzo del cielo
    la cui porta è la nebbia mattutina, e le finestre i canti e il silenzio della notte

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